La variante al Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (PTCP) adottato dalla Provincia di Chieti, guidata dal presidente Francesco Menna e dal centrosinistra, nasce senza assicurare una adeguata condivisione di sindaci e associazioni di categoria, non mi stupiscono quindi le perplessità che stanno emergendo in questi giorni dal territorio. Se si considera che l’elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio avviene con consultazioni di secondo livello e cioè riservate a sindaci e consiglieri comunali, lo scarso coinvolgimento degli enti locali appare come una evidente scortesia istituzionale. Sembra chiaro come una volta eletta, la maggioranza di centrosinistra abbia ritenuto giusto dare il benservito agli amministratori che avevano contribuito alla sua elezione. Inutili e tardive risultano le riunioni che l’amministrazione provinciale sta tenendo sui territori, per cercare di porre rimedio all’eclatante sgarbo nei confronti dei primi cittadini. Il confronto, infatti, sarebbe dovuto avvenire prima dell’adozione del provvedimento e non ora che le norme di salvaguardia sono entrate in vigore e le prescrizioni più restrittive del piano producono già effetti. Si ricorda che il PTCP ha lo scopo di coordinare lo sviluppo del territorio provinciale ed è per questo che le azioni poste in essere dall’amministrazione Menna necessitavano del massimo coinvolgimento dei comuni. Le scelte effettuate, invece, creano evidenti disparità sulla possibilità di sviluppo dei territori interessati e mettono, tra l’altro, in seria difficoltà le amministrazioni comunali che hanno ad oggi un Piano Regolatore in fase di stesura.
Identica sorte è riservata agli imprenditori e agli operatori economici della provincia che, in questi giorni, stanno manifestando condivisibili preoccupazioni, circa le criticità e le incertezze contenute nella revisione delle aree produttive. Dunque, l’atto più importante di pianificazione urbanistica della gestione Menna nasce in maniera frettolosa, determinando un’ambiguità interpretativa della normativa, a discapito dei professionisti che dovranno cimentarsi con dei regolamenti tecnici mai fluidi e sempre farciti da un eccessivo rimando ad ulteriori norme. Un Piano che è stato varato proprio all’indomani dell’approvazione da parte della Giunta regionale della nuova legge urbanistica e in palese contrasto con le previsioni di quest’ultima, forse con l’obiettivo del presidente Menna di innescare l’ennesimo contenzioso con il governo regionale. Si ravvisa, quindi, l’esigenza di correzione del Piano durante la fase di approvazione, accogliendo opportunamente le osservazioni che amministratori, associazioni di categoria e cittadini stanno in questi giorni predisponendo, con la speranza che la Provincia non si manifesti sorda al cospetto delle istanze dei territori.